Uhmm dato che si parla anche di altri strumenti vi dirò la mia esperienza banale banale.
Non ho mai fatto una mia biografia musicale e scrivere ciò che segue è stato molto terapeutico sopratutto perché sono cose che non ho mai detto a nessuno!
I miei, che hanno sempre assecondato i miei desideri purché fossero “responsabili”, non sono musicisti, sono più..diciamo..degli sportivi, per cui la mia carriera musicale è cominciata tardi rispetto a quella sportiva. E così se a 5 anni già ero nei pulcini di atletica ho dovuto aspettare di avere 8 anni per avvicinarmi alla musica.
In casa, fino a quel momento avevo ascoltato i tanti dischi in vinile della mia mamma, rigorosamente anni 70 (!!!), ma non mi affascinavano quanto cantare a squarciagola le arie delle opere di Verdi che mio padre collezionava.
Avendo fatto una scuola elementare fantastica con moltissime attività extra ed essendo io (putroppo) attratta da più o meno ogni novità, in terza elementare, naturalmente, ho cominciato a suonare il flauto e la tastiera (seguita anche da mia zia pianista) e in quarta la chitarra, tutte cose che ho portato avanti come un divertimento fino alla terza media.
L'unico particolare è che mi hanno scartato per il coro, forse la cosa che avrei desiserato di più
un dispiacere che non ho mai dimenticato.
Ho proseguito con la chitarra anche alle superiori, perché fra tutti è lo strumento che prediligevo (ancora mi incanto a sentire il suono delle corde della mia chitarra spagnola che comprai tanti anni fa a cnhe se adesso ne ho 7), ho anche provato a entrare al liceo musicale quando avevo 15 anni, ma non mi hanno neanche voluto sentire, ero troppo grande e basta
altro dispiacere che non dimenticherò...
Quello stesso anno con un coraggio che ho avuto poche volte, con un impulso che mi guidava da dentro, vado nel coretto che allora animava senza pretese le messe in parrocchia (allora erano tutti mooolto più grandi di me) e chiesi se potevo cantare con loro. Non sapevo neanche che voce avessi, ma alla primissima prova si resero conto che per il repertorio che facevano arrivavo senza sforzo ovunque, perciò...soprano!
Ho passato un anno e più a cantare canzoncine discutibili a squarciagola talmente tanta era la gioia.
A 17 anni poi a Forlì, sulla scia delle maggiori città italiane, aprì i battenti l’Istituto Diocesano di Musica Sacra e il nostro cappellano mi chiese se volevo iscrivermi. Allora non sapevo che questo mi avrebbe portato di nuovo vicinissimo e allo stesso tempo lontanissimo dal canto!
Per la mia naturale predisposizione al comando scelsi il corso da direttore di schola
e così ho imparato tante cose sul canto, ma più che altro a far cantare gli altri non me stessa!!!
Per il corso abbandonai la chitarra, con dispiacere della mia insegnante perché secondo lei ero davvero portata e, come altre volte ho fatto in vita mia, ho abbandonato una cosa per la quale ero predisposta a favore di una cosa che amavo indipendentemente da come mi riuscisse!!
Mi sono diplomata a vent'anni, ma già da un anno avevo preso in mano lo scalcinato gruppo di canto dove avevo cominciato per farne un vero coro. Putroppo come direttore ho solo saltuariamente la possibilità di aggiornarmi per via del mio lavoro, che è assai impegnativo, tuttavia sto seriamente meditando di iscrivermi al conservatorio per direzione e composizione..chissà!!
Ho fatto così tante cose folli nell’ultimo anno che questa tutto sommato sarebbe folle solo per la fatica che richiede, ma per lo meno sento che potrei farla bene..
Se dovessi però descrivermi in questo preciso momento della mia vita direi che a me piace cantare e che niente mi fa sentire tanto libera e in equilibrio con mé stessa, anche se non ho una voce “eccezionale”, e anche se non la controllo perfettamente.
Penso a mé stessa come un soprano II;
amo follemente il coro come dimensione del canto, perché occorre ascoltare gli altri per trovare sé stessi, per capire la propria importanza e perchè la polifonia è straordinariamente bella proprio perché fonde insieme la bellezza delle singole sezioni, potenzia il bello delle singole voci;
amo il repertorio sacro, perché ha vertici di sublime grandezza, e parole e musica si uniscono in un tutt’uno organico;
amo la musica antica, con essa mi sento a casa, forse perché è semplice o forse perché ho una naturale predisposizione per la modalità, non so..
Si vede però che era destino che mi occupassi della musica più in teoria che in pratica!! Che diventassi la voce critica di tanti amici senza collaborare praticamente alle loro fatiche.
Quello che mi è chiaro è che non sono una strumentista, non c'è niente da fare. Gli unici strumenti che amo manovrare sono la mia voce e quella dei miei coristi!!!!
Sono più leggera ora che ho scritto queste cose, non parlo mai delle cose che amo di più, perché quasi nessuno le condivide, oppure con i colleghi direttori si affrontano solo gli aspetti tecnici...
Edited by teodora32 - 3/4/2008, 18:38