mah non è che abbia chissà che resoconto da fare ma visto che siete così curiose vi dò qualche pennellata di quel pomeriggio tralasciando i particolari folcloristici che come sempre mi caratterizzano nei miei spostamenti e concentrandomi solo sull'evento.
Giovanni era il solito Giovanni. La signorina della Feltrinelli ha aperto dicendogli di raccontarci qualcosa dell'esperienza a Verona e che poi ci sarebbero state delle domande da parte nostra.
Lui ha preso il microfono e ha detto che era emozionato (lo avreste mai detto?
)
Poi ha chiesto se poteva suonare e così ha suonato in un angolo, nascosto ai più dato che il pianoforte era messo un po' ai margini del mini palco. Ha suonato Go with the flow.
Poi ha ripreso il microfono e ha detto che era un po' disabituato a questi incontri (
e qui mi sono chiesta come sia possibile dato che è costantemente a contatto col pubblico in un modo o nell'altro ma andiamo oltre) ...
ci sono stati vari interventi molto accorati di persone che lo ringraziano per tutto quello che attraverso la sua musica ha creato in noi....interventi molto sentiti e commossi...che mi ricordavano la fase dell'allevita acuta. Persone che avevano partecipato al concerto di Verona e che lo hanno ringraziato descrivendo in modo poetico quel che hanno vissuto.
Di domande vere e proprie all'inizio ne sono uscite poche. E lui sembrava un po' sulle spine per questo.
Alla fine una ragazza gli ha chiesto: "Ma tu come sei veramente?"
E lui si è illuminato
e ha risposto: "Questa la so!
Ansioso sono un ansioso!". (
risata generale e discorso sull'ansia e la fragilità.)
Poi gli hanno chiesto dove ha imparato a dirigere e lui: "Oltre agli studi di composizione che ti aiutano ad entrare dentro alla materia ho diretto per tanti anni un coro polifonico vicino ad Ascoli Piceno.
La voce umana è uno strumento preziosissimo."
Altra domanda: "Come hai fatto a creare un'orchestra mettendo insieme tanti artisti da tutto il mondo?"
Lui: "Loro avevano ricevuto le partiture, poi abbiamo fatto delle prove tutti insieme e la prima volta che mi hanno visto qualcuno degli orchestrali si è chiesto: "Ma è questo qui Giovanni Allevi? "
"Poi gli ho fatto vedere io!" (riferisco più o meno i concetti le parole esatte non le ricordo ma il tono era scherzoso). Comunque ha detto che si era creato proprio un bel clima.
Della serata di Verona ha detto che le due cose che ha chiesto sono state la torta al cioccolato e la tastiera perfettamente illuminata. Per accontentarlo il tecnico luci ha sradicato il neon della sua cucina dell'ikea e lo ha attaccato esattamente sopra la tastiera con lo scotch.
Poi gli hanno chiesto se è vero che non ha il pianoforte a casa e lui ha detto che praticamente non ha nemmeno una casa essendo sempre in tour. In ogni caso qui a Milano I Griffa gli lasciano sempre a disposizione un piccolo auditorium dove lui può andare a suonare.
Cosa mi sono dimenticata? Ah sì ha detto che comporre senza pianoforte aiuta a non far sì che il processo compositivo sia guidato più dalla manualità che dal resto (come avviene nel jazz invece). Componendo mentalmente si ottengono muscihe più varie, cioè al pianoforte si rischia di comporre brani molto simili.
Poi gli hanno chiesto perchè ha scelto di eseguire Aria anche con l'orchestra e lui ha detto che un giorno Cristian, del suo staff, gli ha detto: "Perchè non prepari uno dei pezzi per pianoforte anche per orchestra per Verona? " E lui, mentre erano in macchina, ha subito pensato ad Aria e la famosa strega capricciosa gli ha dettato le armonizzazioni e quali parti far fare ai vari strumenti.
Concludo con la domanda di un bambino che gli ha detto che suona da diversi anni ma ogni volta che deve esibirsi in pubblico ha paura di sbagliare. Giovanni lo ha ringraziato moltissimo e gli ha detto che non deve avere paura, perchè siamo umani e si sbaglia, quel che conta è suonare col cuore. Ha ricordato che Rubinstein (ricordo giusto?) ha detto: se mettessi insieme tutte le note che ho sbagliato nella mia carriera ne uscirebbe una sinfonia.
Alla fine ci sono stati i soliti autografi e saluti vari. Noi eravamo insieme al gruppo degli alleviani o sciarpine che ci hanno coinvolto nell'attesa finale di Giovanni e alla fine abbiamo fatto una foto tutti insieme.
Giovanni ha detto ad Illa che sembra più giovane di 10 anni!!!!!
E poi ha salutato con affetto Silvia concedendole una foto e Miriam.
Io l'ho avvicinato per portargli i saluti di Giorgia e si è illuminato nel sentire il suo nome e lì ha capito che ero del forum e ha detto, come ho scritto altrove: "Ah ma siete forum e sciarpine insieme, allora c'è stata la riconciliazione! Evviva!"
Ecco questo quel che ricordo...oltre al fatto che ho rivisto con gioia Illa Silvia Gillo e Miriam a fine incontro.
Ahhh quasi dimenticavo a un certo punto ha suonato anche Monolocale.
Dopo questo incontro posso dire di avere visto Giovanni da tutte le angolazioni possibili e immaginabili per una spettatrice.
Soddisfatti? Volevo dare solo qualche pennellata e sto qui da mezz'ora a scrivere...adesso non lamentatevi più