| premetto subito che la fantasia improvviso per me ha le mani (o i sessi) invertiti...la mano sinistra è la donna, la destra è l'uomo e questa associazione la faccio seguendo grossomodo il ragionamento di angelo, ma perchè è una mia percezione...
infatti non son tanto convinto che la composizioni abbiano un sesso, o meglio, son convinto che ce l'abbiano ma che le "decida" a priori il compositore... e continuo con l'esempio del parto (dire che è un parto non significa necessariamente che è una cosa brutta nonostante si usi dire "è un parto" di una cosa pallosa...prendete il lato positivo del parto): mattia, anche un parto "vero" è un processo creativo, e anzi, è IL processo creativo...non c'è musica che può dare un'emozione minimamente vicina a quella che si prova nel parto e nei 9 mesi prima...(non ho figli tranquilli...nipoti...e già l'emozione è forte, mi immagino da padre cosa si possa provare...anzi, no non lo immagino perchè quello che immagino sicuramente è ancora poco rispetto a quello che è in realtà...managgia...), quindi penso che definire la composizione un parto sia una cosa che eleva decisamente il processo di composizione...creativo e splendido ma mai quanto il parto. ...un giorno arriva una melodia, la sente nella testa, nelle dita, la scrive e da lì lo spartito è incinto! non si sa quanto può durare la gravidanza...(purtroppo ci sono gli aborti anche lì, ma quello è un altro discorso...)...ma si parte sempre molto ottimisti e soprattutto si ricerca la perfezione ogni giorno, c'è impazienza, questo motivetto inizia a fare parte della nostra vita, ad occupare la mente per giornate intere, a svegliarci la mattina e a cantarci la ninnananna la notte...ogni tanto dobbiamo suonarlo "per davvero" per sentire se c'è, se fa sempre lo stesso effetto....appoggiamo l'orecchio al pancione dello spartito e sentiamo i piccoli calcetti... ogni tanto non riusciamo a capire se la gravidanza progredisce opp no...non ci piace come cresce perchè vogliam sia perfetto prima che venga al mondo. poi un giorno...la doppia riga sullo spartito non rappresenta più una chiusura, il pezzo non è finito, è appena cominciato! ha appena cominciato a vivere!
ma il sesso...lo decide il caso o il compositore???
io trovo che uno stesso compositore abbia scritto pezzi sia maschi che femmina...ma in quei pezzi i compositori hanno trasferito i loro momenti e periodi...a tutti (sia m che f) capita di sentirsi più donna o più uomini in cerrti periodi, anche incosapevolmente... viene fuori la parte femminile negli umini e maschile nelle donne... i compositori fotografano questi momenti nelle loro composizioni...e aggiungo al sesso pure l'età...ci son pezzi in cui il compositore torna bambino...senza sesso...solo bambino generico! giocondo, allegro...
noi possiam fare supposizioni, intuire...ma non possiamo sapere che sesso ha dato a quella "creatura" il compositore...solo lui lo sa... che poi l'arte non abbia sesso son d'accordo, ma perchè noi DOBBIAMO percepirla così, non dobbiamo classificare nulla. ma vi dico solo che io in alcune mie composizioni mi sono accorto di aver messo moooolta parte femminile...a volta anche nello stesso pezzo ho mischiato maschio e femmina...me ne accorgo e non pretendo che se ne accorgano tutti, non m'interessa nemmeno farlo sapere, mi piace però tenermelo tutto per me...ma sarei contento che qualcuno facesse supposizioni o cercasse di intuirmi attraverso le note...
quindi io prenderei dei pezzi (di allevi, di bach, di miriam, di schumann..qualsiasi compositore/trice) e li "analizzerei" con voi...
altra domanda che vi pongo: quando ascolto un pezzo non mi pongo troppo il problema se a suonare è una donna o un maschio(diciamo che mi immagino sempre un maschio...), ma quando lo so...non so, ascolto il pezzo in maniera diversa...a voi capita? se sì, perchè secondo voi? lo riconoscereste dal tocco se è una donna a suonare?
io ci devo ancora pensare un po' su.... buon parto a tutti/e!!! ciaoooooooooooo Matt
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